Le fiabe cambiano a seconda del periodo in cui sono messe. Immaginate ora una qualsiasi fiaba nei terzo millennio, e per rendere la cosa più interessante ambientatela pure nella vostra città gn
C'era una volta, in un paese lontano (si, lo so, shh), una ragazza magra e alta, coperta dai suoi lunghi capelli rossi e dalle sue lentiggini che come un ghepardo le facevano da pelle. Viaggiava saltellando sulle guglie e correndo nei pochi boschi che ancora vigevano sulla città in costruzione. La ragazza non aveva famiglia ed era stata adottata datati che la chiamavano proprio La Ragazza. Il villaggio le procurava cibo, acqua, vestiti e un rifugio che lei rifiutava. Amava vivere nella natura, immersa nel verde dispersa nel blu. Cosa amava tanto in quella natura? Gli abitanti del paese dicevano che vi abitavano degli spiriti malvagi e che lei era stata contagiata, per questo insistevano tanto nel farla vivere tra loro. Erano quasi arrivati a cacciarla come un lupo. La polizia non ci credeva, per loro quella stramba ragazza era come gli UFO.
Tra quelle foglie verdi alle pendici di una quercia c'era La Ragazza seduta a contemplare le forme differenti delle nuvole, di fianco a lei c'era un piccolo omino alto poco più di 50m. Aveva lunghe orecchie appuntite e capelli bianchi, indosso aveva un sacco per la farina e la pelle era così bianca da non sembrare vivo. Dalla bocca rosea spuntavano due denti più sviluppati degli altri che contribuivano a rendere a quello strano essere un'aria da furetto. Nel bosco si sentiva soltanto il vociare della vicina città, il rumore del traffico e l'odore dello smog. Lo strano essere era così curioso e domandava sempre all'umana com'era il mondo, ma la sapiente ragazza lo ammoniva: 'Essere curiosi è bello quanto pericoloso. Ricorda: si può essere curiosi soltanto nella misura in cui si è istruiti.'. Ma lo strano essere era troppo curioso, così un giorno si mise a correre, destinazione: Milano. La Ragazza lo aveva intuito, conosceva lo strano essere dalla sua nascita e così si mise ad ascoltare il vento e a correre sul ritmo dei suoi passi. Arrivata in città non poté assistite alla scena: un signore stava per investire lo strano essere, ma si fermò, uscì e con aria terrorizzata rientrò, invece di fare retromarcia aumentò e lo investì. L'essere bianco rimase fermo, immobilizzato dalla paura, incapace di dire o pensare. 'La paura' pensò la ragazza e poi ad alta voce disse 'Stupido! Stupido umano! Cosa hai fatto? Aveva solo paura!'. I telegiornali lo baipassarono archiviandolo solo come un caso di incidente automobilistico.Uno dei tanti nella capitale della moda.
Tra quelle foglie verdi alle pendici di una quercia c'era La Ragazza seduta a contemplare le forme differenti delle nuvole, di fianco a lei c'era un piccolo omino alto poco più di 50m. Aveva lunghe orecchie appuntite e capelli bianchi, indosso aveva un sacco per la farina e la pelle era così bianca da non sembrare vivo. Dalla bocca rosea spuntavano due denti più sviluppati degli altri che contribuivano a rendere a quello strano essere un'aria da furetto. Nel bosco si sentiva soltanto il vociare della vicina città, il rumore del traffico e l'odore dello smog. Lo strano essere era così curioso e domandava sempre all'umana com'era il mondo, ma la sapiente ragazza lo ammoniva: 'Essere curiosi è bello quanto pericoloso. Ricorda: si può essere curiosi soltanto nella misura in cui si è istruiti.'. Ma lo strano essere era troppo curioso, così un giorno si mise a correre, destinazione: Milano. La Ragazza lo aveva intuito, conosceva lo strano essere dalla sua nascita e così si mise ad ascoltare il vento e a correre sul ritmo dei suoi passi. Arrivata in città non poté assistite alla scena: un signore stava per investire lo strano essere, ma si fermò, uscì e con aria terrorizzata rientrò, invece di fare retromarcia aumentò e lo investì. L'essere bianco rimase fermo, immobilizzato dalla paura, incapace di dire o pensare. 'La paura' pensò la ragazza e poi ad alta voce disse 'Stupido! Stupido umano! Cosa hai fatto? Aveva solo paura!'. I telegiornali lo baipassarono archiviandolo solo come un caso di incidente automobilistico.Uno dei tanti nella capitale della moda.
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Gius